
13 Apr Losing My Religion, la canzone che decretò il successo internazionale dei R.E.M.
Losing My Religion, la canzone che decretò il successo internazionale dei R.E.M.
Settembre 1990: ai Bearsville Studios di Woodstock, Peter Buck sta provando e riprovando quel riff sul mandolino attorno al quale, qualche settimana prima, aveva composto un brano. Per Peter quello strumentino folk è diventato una specie di ossessione. Lo suona tutti i giorni sperando di emulare gli assolo di Bill Monroe o di altri virtuosi del bluegrass. Intanto, però, c’ha scritto un pezzo nel classico stile dei R.E.M., con accordi in minore che si susseguono e su cui Mike Mills s’è inventato una linea di basso che sembra mutuata pari pari da quelle di John McVie dei Fleetwood Mac. Michael Stipe scrive il testo che contiene la frase idiomatica “Losing My Religion” che, nello slang del sud degli Stati Uniti significa “non saper più che fare”. È come dire che, magari travolto da un destino avverso, uno rischia di perdere la fede in dio. O la fiducia in una persona cara. “Per certi versi”, ha dichiarato Stipe, “si tratta di una canzone romantica… di un amore non corrisposto. Parla di qualcosa di ossessivo”, ha aggiunto Stipe, “perché credo che le canzoni migliori siano quelle in cui il pubblico riesce a identificarsi e, ascoltandole, pensare… cavolo, quello sono io”.
Cerchiamo di non perdere la fiducia nel nostro futuro e ascoltare questa bellissima canzone che decretò il successo internazionale dei R.E.M., “Losing My Religion”!
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